Fin dall’antichità gli uomini hanno sempre utilizzato le dita per contare e nel 1937 è stato rinvenuto un osso di lupo con 55 tacche che è antico di trentamila anni e che probabilmente era un sistema di calcolo. Le tacche sono raggruppate a gruppi di 5 a conferma che potrebbe essere legato alle dita della mano.
I primi a scrivere i numeri furono i Sumeri intorno al 3300 a.C, utilizzando caratteri cuneiformi.
Successivamente arrivarono gli egizi che rappresentarono i numeri con i geroglifici. Entrambi i popoli usavano rappresentare i numeri da 1 a 9 ripetendo tante volte il simbolo utilizzato per descrivere l’1.
Poi arrivarono i Greci e i Romani che utilizzavano un sistema alfabetico anche per i numeri.
Furono gli abitanti dell’India intorno al 600 a.C. ad introdurre dei simboli specifici per le nove cifre da 1 a 9 più lo zero che poi andavano a combinare in modo posizionale come fatto precedentemente dai Babilonesi, in modo da poter generare tutti gli altri numeri.
Partendo da destra a sinistra, ogni colonna era più grande di 10 volte rispetto alla precedente e nelle colonne che non contenevano alcuna cifra, si lasciava uno spazio vuoto.
Questo sicuramente creava errori e quindi gradualmente si arrivò ad inserire lo 0.
I simboli divennero man mano più complessi, fino ad assumere la forma che utilizziamo ancora oggi.
L’introduzione dei numeri arabi in Europa avvenne molto più tardi e fu grazie all’opera del pisano Leonardo Fibonacci che apprese il metodo in oriente e lo iniziò ad utilizzare al posto di quello romano visto che con i numeri arabi e il metodo posizionale era molto più facile fare i calcoli e non c’era bisogno di ricorrere all’Abaco.
Fibonacci è stato un personaggio estremamente importante a livello scientifico ed esoterico e a lui si deve la famosa sequenza di Fibonacci che è legata al numero aureo che ritroviamo in moltissimi schemi utilizzati dalla natura.
La sequenza di Fibonacci è legata al numero aureo phi (1.6180….) e alla spirale aurea che è uno schema molto diffuso in natura.
Un’interessante teoria ritiene che il simbolo dei numeri arabi sia legato in qualche modo al numero di angoli che contiene il simbolo. Non sappiamo quanto questa teoria sia realistica, ma sta di fatto che c’è effettivamente una reale corrispondenza tra il valore del numero e il gli angoli che si possono contare nel simbolo corrispondente.
Questo breve percorso alla ricerca dell’origine dei numeri serve per inquadrare meglio la Numerologia che eleva il numero alla sua massima espressione portandolo ad un livello metafisico in quanto codice utilizzato dal Mondo Immateriale per comunicare con noi.
Credits: Immagini tratte dal web