Il signor Belluca è un impiegato obbediente, un contabile mansueto e preciso, una persona normalissima, come tanti.
Conduce un’esistenza tranquilla, metodica, al limite della noia, scandita dagli automatismi delle abitudini, nella sicurezza delle proprie certezze in quel nido confortevole costruito con tanta fatica negli anni.
Nulla faceva presagire quello che stava per accadere e mai Belluca avrebbe voluto essere suo malgrado l’attore protagonista della sua vita che fino a quel momento lo aveva visto comparsa inconsapevole mosso dalle proprie identificazioni.
Un bel giorno accade qualcosa di veramente sconvolgente.
Inizia a comportarsi in modo insolito, al punto tale che i colleghi e il capoufficio, credendolo pazzo, insistono perché sia ricoverato in un ospedale psichiatrico. Neppure i dottori che lo hanno in cura riescono a comprendere il significato della frase che egli continua ostinatamente a ripetere: «il treno ha fischiato».
Nessuno riesce a comprendere cosa sia accaduto, finché il suo vicino di casa riesce a spiegare il senso di questa strana follia.
Con questa novella, Pirandello ci ha lasciato degli insegnamenti che molto probabilmente non abbiamo compreso e sfruttato al meglio per affrontare la nostra vita quotidiana, in questo momento così particolare ed unico dell’evoluzione umana.
Quando si inizia a fare un serio lavoro di ricerca spirituale e personale alla ricerca del proprio Sé profondo, ci si accorge gradualmente che abbiamo sempre avuto delle bellissime perle accanto a noi, ma che con il nostro sguardo distorto e limitato, non siamo stati in grado di percepire ed apprezzare.
Canzoni, opere letterarie e teatrali, film, sculture e pitture, così come ogni altra manifestazione della creatività, ci vengono continuamente donati e dislocati lungo il nostro cammino per aiutarci in questo meraviglioso lavoro di scoperta di noi stessi, della nostra interiorità e del nostro lato animico e spirituale più veri.
Il secolo scorso è stato un tripudio di Spiriti che si sono materializzati per aiutarci a comprendere e ad affrontare le grandi sfide che si apprestavano ad arrivare a partire da XXI secolo.
Chi è Belluca? E che cosa gli accade?
Belluca siamo noi, persone normalissime, con delle vite tanto frenetiche quanto abitudinarie.
Tutto corre lungo il binario dell’anonima routine finché in un istante… un soprassalto improvviso… e la percezione: “il treno ha fischiato“.
Quell’evento che abbiamo vissuto milioni di volte con noncuranza e inconsapevolezza, ora diventa un momento di frattura, irreparabile.
Quel fischio del treno che ha squarciato il silenzio come un tuono dirompente, è il richiamo dell’Anima.
Nulla sarà più come prima, non si può tornare indietro, perché “il treno ha fischiato”.
Che lo vogliamo o no, ora possiamo solo chiudere un capitolo ed iniziare a scriverne un altro.
Sempre più persone stanno sentendo quel fischio del treno.
Possiamo rimanere sbigottiti e anche atterriti, ma quando il treno ha fischiato comincia una nuova partita e non possiamo far altro che iniziare a giocare.
Possiamo anche provare a resistere, ma quel fischio è una chiamata che giunge soltanto all’orecchio di chi è pronto.
E allora, cosa fare?
Andare avanti con fiducia e gratitudine perché non verremo mai provati oltre le nostre possibilità e in quel fischio c’è tutto un mondo da scoprire.
Sarà impegnativo?
Certo che lo sarà. E’ solo un’illusione pensare che siamo venuti qui per riposare.
Allora rimbocchiamoci le maniche e avanti tutta, perché “il treno ha fischiato“.