Il modello economico dominante è basato sul prezzo e nel momento in cui viene attribuito un prezzo, ecco che automaticamente questo diventa anche il suo valore.
C’è di fatto un legame inscindibile tra prezzo e valore dove il primo domina e sovrasta il secondo.
Mentre in passato era vero il contrario, cioè si partiva dall’assegnazione del valore e sulla base di questo veniva elaborato il prezzo, ad un certo punto la situazione si è completamente ribaltata creando la condizione attuale in cui non siamo più in grado di percepire e quindi di attribuire il valore alle cose e facciamo affidamento totale e incondizionato sul prezzo.
Quando qualcosa costa poco, necessariamente deve anche valere poco e di contro, se costa tanto è gioco forza che debba anche valere tanto.
Questo meccanismo è diventato praticamente di valenza universale nella società moderna, tanto che nella sua forma più inquietante si spinge assegnando a livello sociale il valore di una persona sulla base del suo prezzo e cioè da qual è la sua capacità di produrre reddito o meglio ancora qual è la sua capacità di spesa, perché è la spesa che poi alimenta il modello consumistico dominante.
Questo modello ha creato nel corso del tempo delle immense spirali di erosione accumunate tutte dalla necessità di poter attribuire un prezzo a qualsiasi cosa, superando ogni limite della morale e delle leggi di natura che si basano invece sul valore.
Il prezzo è una astrazione creata dall’uomo, mentre il valore è un principio universale che è strettamente connesso al contenuto intrinseco di energia di una qualunque cosa presente in manifestazione.
La natura ci insegna che le continue interazioni e scambi tra i vari sistemi avvengono e sono regolate dal principio di equilibrio che richiede ad ogni sistema di avere un flusso energetico netto più vicino possibile a zero e cioè il valore che esce da un sistema deve essere bilanciato dal valore che entra nel sistema stesso.
Il modello consumistico dominante in questo momento si basa su un sistema completamente opposto in cui c’è un costante flusso energetico che va dal basso verso l’alto andando a creare un costante e crescente squilibrio con impoverimento sempre maggiore dei più e arricchimento sempre più elevato di una ristretta nicchia della popolazione mondiale. Questo squilibrio ha generato spirali di erosione sempre più vaste che sono semplicemente l’effetto manifesto del modello adottato.
Per cercare di fermare le spirali di erosione che si sono generate come effetto del sopravvento del paradigma del prezzo a discapito di quello del valore, negli ultimi anni stanno iniziando ad emergere dei sistemi economici alternativi che si basano su modelli differenti che in qualche modo cercano di riportare al centro il concetto di valore, come ad esempio l’Economia del Dono.
L’Economia del Dono è una forma di scambio, al di fuori dei mercati economici tradizionali, in cui beni e servizi sono dati liberamente senza aspettative di un ritorno o di una ricompensa. L’economia del dono differisce dall’economia dello scambio o del baratto perché non ci sono aspettative di reciprocità e quindi beni e servizi sono dati liberamente per volontà del donatore senza la promessa di una ricompensa o di un ritorno.
Le transazioni all’interno di un’economia del dono sono di natura altruistica, cercando di vedere il valore di beni e servizi oltre il prezzo, andando alla ricerca della soddisfazione dei bisogni altrui.
L’adozione di questo modello è sicuramente un grandissimo ed importante cambiamento rispetto al modello consumistico attuale in quanto rimette al centro in posizione preminente il valore.
Partendo dal modello dell’Economia del Dono di cui condivido le basi filosofiche e concettuali, ho cercato di porre una maggiore enfasi sul processo personale di riscoperta e allenamento del Senso del valore che è uno dei sensi sottili di cui l’essere umano è dotato e che permette ad ognuno di percepire il valore che meglio riesce a creare una condizione di equilibrio ed armonia a livello universale, tenendo in considerazione che tutto è connesso e quindi ogni squilibrio, anche il più piccolo, ha ripercussioni su tutto ciò che è esterno al sistema stesso.
Sulla base di questo principio ho elaborato il concetto di Valore Armonico che possiamo definire come il valore che genera una condizione di equilibrio e di armonia tra chi da e chi riceve, nel pieno rispetto del Principio di Equilibrio.
Una transazione all’interno del modello del Valore Armonico richiede a tutti i soggetti coinvolti l’attivazione della propria capacità di percezione e l’utilizzo come pilastri fondamentali del modello di valori quali la Fiducia e la Gratitudine.
La Fiducia ci pone in una condizione di serenità e spegne l’aspettativa e il giudizio che sono le due energie disgregatrici più potenti cui l’uomo è continuamente esposto se non ha un grado di percezione e consapevolezza sufficienti. La Fiducia ci porta a non preoccuparci per il futuro con la certezza che la Vita ci fornirà tutto ciò di cui abbiamo realmente bisogno nel momento in cui decidiamo responsabilmente di vivere a pieno i nostri personali talenti, con passione e dedizione.
La Gratitudine è la chiave che ci permette di arrivare alla percezione profonda del valore di ogni cosa, partendo come prima priorità proprio da noi stessi.
Visto che l’Economia del Valore Armonico si basa sul principio di Equilibrio, è automatico che non esiste più il concetto di “Gratis” che è tanto di moda in questa epoca, soprattutto con l’avvento di internet che ha fatto credere alle persone di poter accedere in modo assolutamente gratuito a servizi e risorse senza alcuna necessità di bilanciare il valore prelevato con un valore equivalente.
Il concetto di “Gratis” è una pericolosissima trappola cognitiva che è proprio diretta conseguenza del modello del prezzo, in cui è implicito che se il valore è dato dal prezzo, allora se una cosa non ha un prezzo, cioè è Gratis, vuol dire che non ha valore e quindi posso ritenere erroneamente di non dover far nulla per riequilibrare il valore che ho prelevato.
L’esperienza che abbiamo maturato in questi ultimi anni, ci ha fatto capire che effettivamente il Gratis non esiste neanche nel mondo del web visto che nel momento in cui usufruiamo di qualcosa in internet o sui social, di fatto stiamo contraccambiando con valori sottili non facilmente identificabili come ad esempio i nostri dati personali, le nostre abitudini o anche solamente il nostro tempo che è forse la risorsa più preziosa di cui disponiamo.
Nell’Economia del Valore Armonico, ognuno deve prendersi la propria responsabilità di riequilibrare ll valore in ogni transazione e creare quindi le condizioni per la soddisfazione reciproca che è il prerequisito per la creazione di abbondanza, armonia e bellezza.
Il modello dell’Economia del Valore Armonico non demonizza il denaro perché di fatto questo non è altro che un mezzo di trasporto del valore, ma ne regola l’utilizzo in quanto deve rispondere sempre ed in ogni caso al Principio di Equilibrio, quindi non trova spazio in questo modello alcun sistema di speculazione o di prevaricazione.
Il modello dell’Economia del Valore Armonico necessita di un salto evolutivo della Coscienza Collettiva in quanto per funzionare è necessario che sia sviluppato l’Organo di Percezione che permette la corretta attribuzione del valore. In questo momento questo organi sottile è attivo solo in una piccola parte della popolazione mondiale, ma si sta assistendo ad una crescita vertiginosa del numero di persone in cui tale organi di percezione si sta attivando e quindi da qui in avanti sarà sempre più alto il numero di persone che sentiranno l’esigenza di abbandonare il modello consumistico attuale per abbracciare dei modelli alternativi basati sul valore e sul Principio di Equilibrio.
Siamo solo agli inizi di una nuova era, ma già ora possiamo fare tanto prendendoci ognuno la responsabilità delle nostre scelte e delle nostre azioni, come ci ricorda anche la Permacultura con la sua Direttiva “Prenditi la tua responsabilità”.
Per mettere in pratica il modello del Valore Armonico, se leggendo questo articolo o altri contenuti che sono presenti in questo sito, cerca di percepire il valore che hai preso e trova un modo per ripristinare l’equilibrio.
Basta partire con piccoli gesti, ad esempio aiutandomi a far conoscere il lavoro che sto facendo in questo sito, oppure fornendo dei feedback che possano aiutarmi a migliorare qualche aspetto.
Sono cose che possono sembrare senza valore, ma non è affatto così, perché tu hai un patrimonio di talenti che è diverso dal mio e quindi puoi sicuramente restituire in infiniti modi il valore che hai preso.
Se accogliamo questo nuovo paradigma del valore nella nostra vita, allora riusciremo a trasformare le spirali di erosione in spirali di abbondanza perché ciò che ha valore riceverà valore e prospererà, mentre quello che non ha valore non ne riceverà in cambio e pian piano abbandonerà il sistema, in modo molto semplice e naturale, senza sconvolgimenti, ma con un lento movimento di transizione e trasformazione.
Mi sono divertito a creare un’icona per rappresentare il modello dell’Economia del Valore Armonico.
E’ semplice, ma racchiude tutti gli aspetti fondamentali di questo modello che sono la soddisfazione, la percezione cardiaca, la creazione di bellezza ed abbondanza, la reciprocità e l’equilibrio.
Creditis: L’immagine utilizzata come immagine di copertina in questo articolo è stata presa dal web. Non conosco l’autore, ma lo ringrazio a livello simbolico e spirituale per averla messa a disposizione.