Da sempre ci interroghiamo su cosa sia la vita nella speranza di trovare una risposta che ci permetta di alleviare quel profondo senso di incertezza che ci tormenta e ci rende così insicuri.
Le menti più sopraffine hanno cercato di dare una risposta a questo dilemma esistenziale, ma non si è mai riusciti a trovare una verità assoluta e possiamo solo fare affidamento sulla nostra capacità di percezione per capire cosa risuona con il nostro essere.
Per poter vivere in modo equilibrato è fondamentale dare una risposta a questa domanda e possiamo farlo elaborandone una personale, oppure possiamo ricorrere a qualcosa di già pronto ed esterno a noi. Comunque sia, andremo a collocare questa risposta nel nostro personale cassetto delle “Credenze” e guiderà il nostro comportamento e le nostre scelte quotidiane .
Moltissime persone non sanno rispondere a questa domanda (che cosa è la vita) ed in genere questo porta ad un grande senso di vuoto e di inutilità, perché non si riesce a vedere il Grande Piano di cui siamo parte integrante e pulsante.
Nel mio sentire attuale, vedo la vita come una grande giostra su cui lo Spirito sale per provare esperienze ed arricchirsi pian piano fino a raggiungere la perfezione che lo ricondurrà alla Fonte da cui ha avuto origine.
Possiamo anche immaginare lo Spirito come una molecola di acqua che si trova nel mare e che ad un certo momento sente la necessità di conoscere profondamente il grande mare di cui è parte e la forza generatrice da cui ha avuto origine, ma non riesce a vederlo facendone parte.
Se solo potesse alzarsi in volo, allora si che potrebbe vederlo bene!
Questo desiderio di conoscenza è così forte che ad un certo punto inizia a vibrare sempre più velocemente fino al punto da librarsi in aria, sempre più in alto fino al punto in cui un anelito la trasporta via lontano dal mare, in un lungo viaggio in cui si carica di energia vitale.
Ad un certo punto, sente di non essere sola, ma di essere in compagnia di altre molecole di acqua che sono proprio come lei, ma non sono esattamente lei, perché ognuna si è arricchita delle esperienze che ha vissuto fino a quel momento. In ogni caso si riconoscono e si avvicinano sempre più in un fraterno abbraccio e rallentano la propria vibrazione sino al punto da tornare nuovamente allo stato liquido e cadere giù a terra.
Toccata terra, sente una forza che la tira verso il basso e allora inizia a muoversi e in questo movimento incontra tante altre molecole sue simili con cui inizia ad interagire.
E mentre si muove, fa nuove esperienze e si arricchisce di sostanze che la rendono sempre più unica e speciale. Durante il suo cammino, oltre ad arricchirsi, nutre con le sue qualità chi ne ha bisogno perché questo è un suo talento e un suo compito.
Appena toccata terra, a causa della grande pendenza del pendio del monte su cui è caduta, la velocità è molto alta e travolge tutto ciò che incontra lungo il suo cammino. Si infrange fragorosamente contro le rocce e nulla sembra fermarla. Questa fase rappresenta la giovinezza e il ciclo di formazione.
Man mano che scende a valle, la pendenza diminuisce e con lei la velocità. La nostra molecola d’acqua si trova ora in un grande fiume che scorre lento ed incontra sul suo cammino città grandi e piccole intervallate da tratti di aperta campagna. Fa continuamente nuove esperienze e si arricchisce sempre più di composti che solubilizza man mano che procede e svolge tantissime funzioni mettendo a frutto le sue qualità. È la fase della maturità e il ciclo della produzione.
Quando il fiume si avvicina al mare, ecco che la pendenza è praticamente nulla e il fiume scorre molto lentamente, con grandi zone di calma. La molecola è al massimo della sua sapienza e si prepara per il momento in cui tornerà nuovamente nel mare e avrà completato questo cammino.
Man mano che si avvicina al mare inizia a sentire la salinità che cresce e un brivido la scuote, ma nel suo intimo sente di essere tornata a casa, arricchita di tutte quelle esperienze e felice per essersi spesa con tutta se stessa per onorare il suo scopo.
Noi siamo quella molecola d’acqua e dobbiamo ricordare che essendo caduti sul monte, inevitabilmente dobbiamo ritornare al mare.
È una legge della natura e non possiamo esimerci, ma possiamo scegliere come fare il percorso e cioè se viverlo a pieno al meglio delle nostre possibilità, oppure impietriti e impauriti dal pensiero del momento in cui dovremo nuovamente rientrare in mare.
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