I numero sono energia e vibrazione ed ognuno racchiude in sé la memoria di chi lo ha preceduto.
Possiamo leggere la successione numerica come un percorso esperienziale a tappe in cui immergersi per raggiungere la perfezione evolutiva (Illuminazione).
Lo zero con la sua perfezione opera ad un piano superiore al di fuori della manifestazione.
Nel suo essere infinito, si contrae fino alla minima essenza, generando il punto che dona al piano della manifestazione come sua espressione.
Il punto è l’1 con la sua unicità e nel mondo della manifestazione deve obbedire ai principi degli opposti e dell’alternanza che ne sono le due colonne portanti, quindi si riflette nel suo opposto.
I due opposti entrano in contatto, si riconoscono. Sono diversi, ma uguali, come le due mani, i due piedi, i due occhi…
Dalla loro interazione nasce il 2.
Il 2 è stabile, anche se è caratterizzato dalla continua oscillazione tra i due poli opposti che lo compongono.
La spinta evolutiva che nella manifestazione tutto muove, porta il 2 a guardare in alto e ad aspirare di salire ad un livello superiore.
L’interazione tra il 2 e la monade aumenta fino al punto di divenire un elemento unico. Ecco che si genera una nuova dimensione, il piano e i tre elementi che si sono uniti sperimentano per la prima volta i limiti e i confini che danno sicurezza, ma al tempo stesso chiudono il contatto con il mondo esterno. E’ nato il 3.
Come è accaduto per il 2, l’effetto della spinta evolutiva continua il proprio lavoro. Il 3 sente che quella punta protesa verso l’alto è sola e aspira a sperimentare una espansione sul piano ed ecco che si genera una nuova monade.
Il 3 si apre a questa nuova esperienza e si prepara per accogliere la monade che si andrà a posizionare nel punto di equidistanza tra i due vertici adiacenti del triangolo.
L’interazione crea il quadrato che porta la stabilità cui tanto ambiva il 3 ed ecco che si è generato il 4.
Il desidero di elevazione che caratterizza i numeri pari e quello di stabilizzazione che caratterizza i numeri dispari continua incessante generando il “Respiro dei Numeri”.
E’ così che si andranno a generare passo dopo passo tutti i numeri esistenti.
Per quanto questo processo possa andare avanti, creando confini sempre più grandi e con un numero sempre maggiore di elementi, nella finitezza della manifestazione non si potrà mai raggiungere l’infinito.
E’ solo nell’infinito che risiede la perfezione ed ecco che dal piano della manifestazione per raggiungere nuovamente lo zero da cui tutto ha avuto origine, si deve trascendere, abbandonare la dualità, disgregare la propria personalità per fondersi nell’Amore Universale.
Questo movimento di espansione che è esattamente l’opposto del movimento di contrazione da cui si è generato l’1, porterà nuovamente a riformare lo zero.
Solo quando si riuscirà a far questo salto, sarà svelato il Principio Creatore che nello zero trova la sua espressione.