Il silenzio è uno stato a cui non siamo più abituati e in quelle poche occasioni in cui ci capita di sperimentare questa condizione, molto spesso siamo assaliti da una sensazione di profondo disagio.
I dispositivi mobili divenuti ormai inseparabili compagni di vita, riempiono ogni istante della nostra esistenza e difficilmente rinunciamo ad indossare i nostri strepitosi auricolari di ultima generazione con soppressione dei rumori ambientali per poter ascoltare la nostra playlist preferita che abbiamo costruito minuziosamente scegliendo tra le milioni di tracce a cui ormai possiamo aver accesso con pochi euro al mese.
Anche noi che abbiamo vissuto gli anni della nostra giovinezza senza tutti questi prodigi della tecnologia, ne siamo rimasti affascinati e, nonostante ci emozioniamo ancora ascoltando quel gracchiare caratteristico creato dalla polvere dei vinili sulla puntina del giradischi, abbiamo ceduto alla comodità del nostro riproduttore digitale integrato nel cellulare che con pochi touch ci permette di ascoltare le vecchie canzoni con cui siamo cresciuti e che riteniamo essere la più bella musica che sia mai stata composta, come d’altronde fanno tutte le generazioni.
È così che abbiamo smarrito il silenzio.
Quel silenzio accogliente in cui ci siamo sempre rifugiati nei momenti difficili, quando tutto sembrava essere contro di noi, quando non sappevamo quale direzione prendere.
Il silenzio, umile maestro di vita che ci insegna con semplicità che nei momenti difficili si deve togliere il superfluo e tornare all’essenziale, al silenzio appunto, che permette di rientrare in contatto con la propria interiorità e scorgere con chiarezza la direzione da prendere.
Allora, riappropriamoci di questo grande alleato. Impegniamoci a preservare intorno a noi dei luoghi in cui il silenzio sia Re e in cui poterci rifugiare ogni volta che ne abbiamo bisogno.