Di quella notte ho solo un vago ricordo,
il freddo tagliente che solcava il viso
e quell’odore pungente che riempiva i polmoni.
Ero sola, in balia di quelle forze
che un tempo mi erano amiche
e che ora non riesco più a guardare in faccia.
In quei minuti interminabili tutte le maschere
con cui sicura calcavo la scena,
si sono dissolte e sono rimasta nuda
con le mie fragilità.
Ma che bellezza nel vedere tutta quella luce
di cui il buio era preludio.
Ora che il tempo è tornato ad imprimere il suo passo
e nuove maschere hanno preso il posto delle vecchie,
so che ogni volta che vorrò,
potrò ancora contattare quella luce,
che di me è pura essenza.