Non so più chi sono.
Uno dopo l’altro
si sono dissolti quei volti
in cui per tanto tempo
mi sono riconosciuto.
Ognuno ha lasciato un vuoto
che ora non so proprio come riempire.
Il Vecchio è ormai lontano,
ma il Nuovo tarda ad arrivare.
Non riesco a sostenere questo nulla
che vibra fortissimo
e brucia come lava incandescente.
Quel silenzio che segue il fragore
di una maschera che va in frantumi
è agghiacciante e inebriante al tempo stesso.
Il Regno dell’Infinito
sta per dischiudere le sue porte
e in quel momento dovrò essere pronto
a lasciar cadere anche l’ultimo velo
e nudo potrò così correre
verso quell’ignoto
che prima mi incuteva terrore,
ma che ora mi è famigliare.
Il fuoco che arde in me
mi riscalda e mi spinge lontano.
Si sente ancora in lontananza il boato
da cui tutto ha avuto origine
e che porta in sé il codice segreto
che solo la meraviglia può comprendere.
Andrea Bellucci – 21.05.2023